Due canti popolari russi dall’Uccello di Fuoco

Orchestrazioni di due brani di Rimskij Korsakov

Per Orchestra (2019)

Organico: 2,2,2,2 2,2,2,1 1 perc timp strings

Prima esecuzione: Milano, Auditorium di Milano, Orchestra Verdi, direttore Paolo Marzocchi

Quando nel 1909 fu chiesto a Stravinskij di comporre la musica per un nuovo balletto di ispirazione profondamente russa (che sarebbe poi diventato “L’Uccello di Fuoco”), il ventisettenne Igor decise di inserire nella partitura alcuni motivi presi dalle canzoni tradizionali, trasformandole e rielaborandole secondo il suo stile.

Questi canti furono presi da una raccolta preparata circa trent’anni prima da Nikolaj Rimskij-Korsakov, che di Stravinskij era anche il maestro. Korsakov, la cui madre era di umili origini, aveva un grande rispetto e profondo amore per la musica tradizionale e per i canti dei contadini, e nel volume “100 canti popolari russi” aveva trascritto fedelmente le melodie aggiungendo solo un semplicissimo accompagnamento di pianoforte, quasi come avrebbe potuto fare un etnomusicologo. Nelle mie elaborazioni ho “esploso” l’accompagnamento per orchestra, cercando di non snaturare il sapore originale e l’armonia dei motivi tradizionali, in modo da rendere evidente il debito di Stravinskij nei confronti del suo maestro e della tradizione folklorica russa.

Le due melodie sono “Kak po sadiku, sadiku”, che è un girotondo per bambini, e che nella partitura di Stravinskij diventa uno dei temi del “Chorovod”, la danza circolare che faranno le Principesse. Il secondo canto si intitola invece “U vorot sosna raskachalasya”, che significa “Il pino al cancello ondeggia al vento”, e che diventerà il tema del grandioso finale del balletto.